Secondo i decision maker internazionali del settore e dei loro fornitori che hanno risposto al sondaggio a livello mondiale, vi è ottimismo per il 2016 del settore della stampa e della comunicazione. Traspare, inoltre, la crescita del digitale, nonostante il continuo dominio dei processi di stampa convenzionali.
Il nuovo rapporto Drupa Global rappresenta un barometro della fiducia economica che sta guidando il settore della stampa e della comunicazione. Circa il 37% del panel globale degli stampatori, ha definito la propria condizione nel 2015 come “buona”, anche se un significativo 12% ha dichiarato un trend ancora “modesto”, con un saldo netto positivo pari al 25%. Guardando al futuro, gli stampatori sono stati in generale più positivi, con il 50% che si aspetta una crescita nel 2016 rispetto ad appena il 6% che si aspetta invece una riduzione del business – un saldo positivo del 44%.
In termini di aree regionali, in tutto il mondo si respira maggiore ottimismo per il 2016 rispetto al 2015, ma maggiore fiducia proviene da Paesi quali Africa, Australia/Oceania, Medio Oriente e Asia. Considerando i differenti settori, tutte le previsioni 2016 sono più ottimistiche, in particolare la stampa commerciale e funzionale (spesso chiamata industriale) mostrano maggior incremento rispetto al 2015.
Guardando ai circa 14 processi di stampa più comuni, l’indagine ha rilevato che, come ci si potrebbe aspettare, le tecnologie digitali sono in crescita più velocemente (in media del 28% annuo), ma anche la stampa offset a foglio ha visto una crescita significativa, soprattutto nel campo dell’editoria (crescita netta positiva del 7%) e del confezionamento (+12%). La flessografia sta avendo un trend molto buono nel confezionamento (+18%), e anche la rotocalco ha visto una crescita modesta, ma definita (+3%) in questo settore. La stampa funzionale è un’area di crescita per la serigrafia (+11%), anche se il digitale è molto importante in questo ambito.
Mentre la maggior parte del fatturato proviene ancora dalla stampa convenzionale, vi è un costante aumento dei volumi e valore della stampa digitale, ad eccezione degli imballaggi, di cui solo il 13% degli intervistati ha riferito di occuparsi che rappresenta più del 25% del fatturato, rispetto al 35% per stampati commerciali, il 24% per l’editoria e il 59% per il funzionale. La capacità del digitale di stampare contenuti a dati variabili è un aspetto essenziale, per il 59% degli stampatori funzionali e il 35% degli stampatori commerciali, che affermano come oltre il 25% del loro fatturato digitale fosse variabile.
Il web to print sembra essere in fase di stallo, con solo un punto percentuale di crescita dal 2014 (25% degli stampatori lo aveva) al 2015 (26%). Solo il Nord America come regione e la stampa funzionale come settore ha visto aumenti significativi dei volumi che passano attraverso il web.